venerdì 20 ottobre 2017

Quiete apparente: #ChiSiFermaE'Perduto

La quiete é un'apparenza,
una delle tante della nostra vita.


In effetti la corrente che ci trascina a destra e a manca
é sempre ad alta intensità
anche quando sembra che i nodi della velocità del vento
sembra siano poca cosa:
la tempesta,
la frustata della bufera,
l'accellerazione gravitazionale improvvisa...
sono sempre dietro l'angolo
e non dormono mai.

Ho appreso con estremo dolore della scomparsa della
_giovane e sfortunata podista_ deceduta dopo un malore
patito domenica scorsa durante una marcia in provincia:
al dolore si somma il senso di sbigottimento
per la quasi illogicità del tragico evento
...
il quale purtroppo dimostra
- una volta di più -
che siamo sempre tutti costantemente
in balìa del destino che gioca con le nostre vite
e con quelle di chi abbiamo accanto.
Niente fatalismo, niente paura,...
...solo consapevolezza e coraggio:
e magari una sciabola a portata di mano.


Tra notizie di cronaca e di varia umanità
ieri me ne é balzata addosso una di penetrante
e che vi lascio leggere _QUI_ di seguito:
quanto ho letto
 mi ha riconfermato la portata della questione
- ricerca oncologica -
e l'immensità dei costi:
fateci caso la prossima volta che si discuterà di briciole
e di gocce nel mare della solidarietà.

Il mare é infinito
e le briciole pesano come macigni.


Salto di palo in frasca perché così é il mio umore oggi
....anche perché
- per dieci volte dieci - 
l'ultimo (o penultimo) fine settimana di ottobre
é stato da me dedicato a correre
la suggestiva
- ed unica al mondo -
_Venice Marathon_:
la prima volta fu  l'8 ottobre 1993 (ottava edizione),
mentre l'ultima
(non ricordo la data) fu _l'ultima DIABOLICA domenica  di ottobre 2012,
la celeberrima edizione flagellata da venti di bufera,
pioggia e grandine da tregenda
( i miei tempi di percorrenza sono oscillati
dalle 4h della prima volta, alle 2h 52' del 2000,
alle 2h 59' della terrificante edizione di cinque anni fa)

In mezzo tanta storia, tante vicende, tantissimi ricordi
e tanta passione mai estinta
 nemmeno ora che sono
costretto a guardare amici e conoscenti
impegnati a fare programmi, ritirare pettorali
e interessarsi al meteo.

Già,....il meteo:
_speriamo in bene !!!


La mia corsa sta riprendendo connotati appena discreti
e si ritrova a fare i conti con
_tempistiche riabilitative post intervento_
che credevo meno rognose:
ma tant'é,.......
...fretta non ne ho e ricomincerò a spillarmi
pettorali quando sarò un pò più sereno e tranquillo
.....tipo fra _una quindicina di giorni nella corsa accanto a casa.......

Vedremo,...vedremo....

Nel frattempo
- siccome la mia vena di follia non accenna ad esaurirsi -
ho iniziato il mio terzo _Master Universitario di I Livello_
che mi terra' compagnia fino a fine della prossima estate
e su cui tornerò a scrivere in futuro.

Come vedete di quieto
non c'é davvero nulla.....


Per oggi vi ho tediato ben oltre misuro
e vi lascio con un augurio
di serena giornata e buon fine settimana:

V A M O N O S  !!!




lunedì 9 ottobre 2017

ore 22.39, 54 anni fa, Vajont: #NonRicadiamociMaiPiù

54 anni il 9 ottobre
 fa era un mercoledì,
l'autunno aveva già fatto la sua comparsa mostrando
i suoi morbidi ma affilati precursori invernali.
Il dopo guerra era nel suo pieno sviluppo
e in Italia la corsa allo sviluppo
post devastazione bellica aveva ingranato la quarta.

In realtà
la costruzione di bacini idrici per la produzione di energia elettrica a basso costo
era iniziata alla metà-fine degli anni '20
- in piena era fascista -
per garantire al nostro Paese un minimo di 
autosufficienza energetica in pieno regime 

Di questi bacini idroelettrici sparsi nelle nostre alpi
ce n'erano più di 150
e il più grande
- il più grande del mondo all'epoca -
era collocato in una piccola valle laterale della valle del Piave,
a pochi chilometri da _Longarone_(BL)_
....
Vi risparmio tutta la storia che troverete 
cliccando su _QUESTO LINK_




In realtà la diga del Vajont non crollò affatto
ma l'onda provocata dalla frana di 250 milioni 
di metri cubi di roccia che cadde 
dentro all'invaso artificiale pieno d'acqua
- costruito da noialtri Italia -
provocò un'alluvione apocalitticaa che cancellò 
dalla faccia della terra un'intera vallata alpina
e uccise oltre 2000 persone innocenti.

La più grande strage mai avvenuta su suolo italiano,
una strage annunciata,
una strage praticamente teleguidata,
un massacro che non troverà mai una giustificazione.


Io ancora non c'ero
ma i racconti di papà e di alcuni suoi amici
- che stavano prestando servizio militare
e furono dirottati a Longarone per spalare fango e recuperare
ciò che restava di tanti poveri corpi -
mi hanno segnato dentro sin da bambino e a
quella maledetta storia mi sono particolarmente legato.

Non so cosa sia
- se un privilegio o una maledizione -
ma ho avuto modo di parlare con una signora sopravissuta
al disastro del 9 ottobre 1963
(che all'epoca aveva 26 anni)
e il suo racconto ancora mi gela il sangue nelle vene:
"....sembrava la fine del mondo,...abbiamo sentito
un rumore che non so descrivere....il cielo illuminato a giorno e poi..."

Si interruppe un paio di volte
durante la narrazione e un nodo mi prese forte la gola:
".....non sono riuscita a prendere Giuseppe
che dormiva al piano di sopra 
(uno dei suoi tre figli)...
.....e mio marito che era in giro con il furgone del latte
non é più tornato..."


A chi quella volta ha perso la vita,
a chi c'era e si é salvato,
a chi c'é ancora,
a tutti noi,
.......
NON DIMENTICHIAMOCENE.





sabato 7 ottobre 2017

Mondo sull'orlo di una crisi di nervi: il #DONODAY2017 la chiave di svolta....

Non dovrei stupirmi più di nulla
(o quasi)
ma la vicenda che sta fortemente tenendo banco in Spagna
in queste settimane
é davvero rovente e tragico_paradossale.
sta trascinando il Paese verso uno status
che nessuno può concretamente immaginare:
guerra civile, messa in stato di guerra di un'intera regione,
derive terroristiche non definibili ?

Ricordate l'ETA ? Il gruppo indipendentista basco
che dal 1959 al 2011 seminò il terrore 
in tutta la Spagna e mezza Europa 
in nome della voglia di staccarsi dalla madre patria ?

Oltre ai circa 800 morti vittime di stragi, omicidi e attentati bombaroli
il risultato non é giunto come chi sparava per strada 
si augurava.
A Barcellona (per fortuna) non si stanno usando le armi
ma ben sappiamo purtroppo
quanto queste situazioni di estrema tensione 
siano spesso i prodromi di azioni sanguinarie.

Immagine correlata

Speriamo in bene
 anche se queste situazioni
(come molte altre del vivere "civile")
non sono facilmente prevedibili
e controllabili
e sperare nel buon senso di tutti pare l'unica strada
da percorrere per evitare il peggio.


Chi non sta facendo nulla per fare le cose secondo GIUSTIZIA
é il sistema giudiziario brasiliano che dopo decenni
di diatribe pazzesche e dolorose 
(definirle oltraggiose mi pare persino un complimento....),
quest'oggi ha estratto dal cilindro

Non faccio nomi e cognomi,
né racconto vicende .....
cliccate sul link soprastante
ed esprimete il vostro parere,...
Il mio (di parere) non posso esprimerlo altrimenti mi chiudono il blog
e mi schiaffano in gattabuia.......


L'intuizione avuta qualche settimana fa 
da parte di chi sta a capo dell'Amministrazione Comunale di Dueville
di dare risalto
(e di "celebrare")
 il _DonoDay2017_,(cliccate sul link,...é interessante)
si é rivelato davvero un ottimo investimento
in termini di persone coinvolte, argomenti trattati, 
realtà svelate ed associazioni confluite
ieri sera
presso l'accogliente Centro Arnaldi di Dueville.

Il giorno del dono é semplicemente un evento
- ufficializzato ed istituzionalizzato con legge dello Stato -
con il quale si vuole dare il peso che merita a tutto ciò
- e tutti coloro - 
che 365 giorni all'anno e magari per la vita intera,
regalano tempo, energia ed idee
per aiutare situazioni difficili, realtà precarie,
persone ai margini, comunità da far stare vive e sorridenti,
piccoli - adulti - anziani - italiani e non
...lungo il corso della loro/nostra esistenza.

Tanta roba, insomma.


Definire cosa significhi DONARE
é impresa ardua e difficile
e ieri sera ho provato ad esprimere pochi concetti base
relativi a questo verbo fantastico 
ed oltre modo poliedrico:
non so se ci sono riuscito completamente
...ma credo che tutto sommato
 il cuore pulsante del #DonoDay2017
sia stato percepito
dai numerosi partecipanti e dalla dozzina di
Associazioni che con la loro preziosa
presenza hanno dato lustro alla serata 


Io sono estremamente soddisfatto di tutto quanto
é emerso dalla "due ore di ieri sera"
ed auspico che il #DonoDay2017 di Dueville
sia stato solamente un'edizione di "prova" 
(e di approccio)
e che deva essere riproposto con regolarità
e
soprattutto
venga vissuto e materializzato 365 giorni all'anno 
con la grande intensità e generosità
con cui operano singoli volontari, associazioni assortite,
 associazioni che collaborano fra di loro,
con l'amministrazione e con i singoli cittadini.

L'unione fa davvero la forza,....
mentre
la divisione, i particolarismi,
le manie di supremazia 
portano allo sfascio e al NON SENSO.  


Grazie a chi c'era, 
a chi non c'era ma avrebbe voluto esserci
e uno spunto di riflessione a chi non c'era:
avete perso 
una palla match per correre e vivere al meglio
nella partita della vita.